Non so quando l’umanità è stata sconfitta, quando la mano tesa al fratello è diventata un pugno in faccia.
Non so quando noi medici siamo diventati il nemico: sembra quasi che gli 11 anni di studio, le specializzazioni, i master e i sacrifici per conseguirli siano una colpa, un qualcosa di cui vergognarsi. Ormai se esprimi un concetto in italiano corretto basandoti sui tuoi studi, sei quello che “vuole fare il professorone”.
Attacchi più o meno violenti ai medici vengono spesso fatti tramite social network: l’ultima occasione è stata la notizia della firma di una petizione da parte di oltre 800 medici del Friuli Venezia Giulia per far sbarcare i 47 migranti della Sea Watch che vivevano in condizioni igienico-sanitarie precarie, dormendo all’addiaccio e con i servizi igienici ormai intasati, in attesa dei lunghi tempi della politica per prendere e trovare una soluzione.
Non era una petizione contro la politica leghista (alcuni dei firmatari infatti hanno votato Lega alle passate elezioni regionali), ma una petizione a favore della salute di 47 essere umani. Al di sopra delle nazioni c’è l’umanità, diceva Goethe. E per noi medici c’è pure un giuramento da rispettare: abbiamo giurato di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento e di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza..”.
Molti sono stati i commenti poco rispettosi della nostra professione (per usare un eufemismo) posti in calce a tale notizia riportata sulla pagina facebook di diversi quotidiani (io ho scorso i commenti apparsi sulla pagina del Messaggero Veneto, di UdineToday, di TriestePrima.it e de Il Friuli).
Voglio disobbedire al sommo Poeta (“non ragioniam di lor, ma guarda e passa”) e rispondere ad alcuni di questi commenti con un misto di serietà e ironia, come è proprio di questo blog.
Commento sintetico, lineare, singola parola che gli ha permesso di evitare gli errori di ortografia, senza spiegazioni inutili, gratuito. Complimenti, l’hai scritto nel modo corretto.
Purtroppo questo splendido commento non è facilmente comprensibile a noi poveri dottori (e non è questione di calligrafia da decifrare come era in passato per noi), forse le immagini dei fuocherelli possono aiutare, ma io ancora non ci arrivo, se non alle prime due parole a cui pertanto limiterò il commento: se ci strozziamo tutti (noi medici? I migranti?) daremo troppo lavoro ai nostri colleghi anestesisti che ne hanno già tanto, quindi preferiamo mantenerci – per quanto possibile – in buona salute.
A parte l’utilizzo delle lettere maiuscole a caso e il simpatico uso del dialetto, ci dispiace molto per lei. Allertiamo subito l’urologo.
Il termine “corsia” mi ricorda più i telefilm americani che i nostri reparti, ma suppongo sia comunque corretto. Anatomicamente c’è qualche errore di concetto: l’aria entra sì dalla bocca ma poi va in trachea, bronchi, bronchioli, alveoli etc… non credo prenda vie preferenziali con le orecchie. Se lei è a conoscenza di varianti anatomiche, siamo pronti a prenderne nota. Ma ridicoli no, non l’accetto. Ridicoli perchè? Perché ci preoccupiamo degli altri? Delle vite umane? Perché consideriamo chiunque degno di essere curato? Perché abbiamo un’etica da seguire? Ridicoli no, non l’accetto.
Come in due commenti fa, anche qua la parte anatomica viene preceduta da articolo “El” con la “E” maiuscola: forse nel dialetto triestino è giusto così e sono io che ignoro. Detto questo è sempre simpatico il dialetto triestino anche se, per motivi di campanilismo, prediligo di gran lunga il friulano. La parentesi ci fornisce uno sprazzo di italiano anche se – per omogeneità del testo – personalmente avrei scritto in triestino pure quello. Forse risonanza magnetica è difficile da tradurre?
“Corotti” è un’accusa grave ed è diffamazione se non viene provata, presenti le prove per favore. Tutti noi renderemo conto a Dio, alla fine di questa vita. Almeno io– essendo cristiana cattolica e praticante – la penso così. Ed è per questo che cerco di comportarmi nella vita in modo retto, onesto, solidale. Certo nella vita si commettono errori, peccati… ma cerchiamo di fare del nostro meglio, Dio ci cammina accanto e ci aiuterà. Ci dispiace di farle schifo, ce lo faccia presente di persona quando viene a farsi visitare.
Tra di noi, come in tutte le categorie, sicuramente ci sarà il supponente e il maleducato, ma additare tutta la categoria medica in questo modo, mi sembra molto ingiusto.
E’ quello che facciamo e che sappiamo fare. Facciamo i medici. A parte l’incongruità dei verbi (uno al condizionale e uno al congiuntivo), generalmente aggiustiamo e non rompiamo.
Molti di noi dedicano vita anima e corpo al pronto soccorso. La nave “prontosoccorso” è già partita da un pezzo, caro signore, e splendidi marinai la fanno navigare e rimanere a galla mettendoci tutto l’impegno, la dedizione e la professionalità possibile. Per quanto concerne il disturbo che lamenta alla fine, consiglio metoclopramide 1 fl im.
Altro concetto già espresso in uno dei commenti precedenti in modo piuttosto similare. E aggiungo che molti di noi ci vanno in Africa, caro signore. Il fatto è che poi vi sono lamentele anche in senso opposto (“cosa vanno a fare in Africa, quando potevano lavorare qua per gli Italiani senza mettersi in pericolo?”). Significativi in tal senso sono gli attacchi a Gino Strada e ad Emergency o a Medici senza frontiere.
Esordio con appellativo d’eccellenza, quindi aggettivo “finti” non ben correlabile a clandestini (forse intendeva finti migranti?) e classico finale con “vergognatevi”. Può fare di meglio.
Questo è un commento indirizzato in modo specifico a un mio collega che cercava di spiegare le sue ragioni e discutere in modo razionale della petizione. Direi che la frase si commenta da sola, oltretutto naturalmente da profilo fake, indicativo dell’auto-vergognarsi delle cose che si scrivono.
Pensavo dovesse andare in prigione o essere rimpatriato nel proprio paese.
In realtà io vivo in un appartamento.
Per quanto riguarda il secondo commento, si scrive “deficiente” e non “deficente”.
Per quanto riguarda l’appellativo di “ladri”, la preghiamo di fornire le prove altrimenti è diffamazione.
Milionari? Magari, ma purtroppo non è così.
Il randello non l’ho ancora provato, in compenso – mentre ero di guarda in reparto – un paziente mi ha sferrato un colpo con il palo in ferro che serve per sorreggere le flebo. Mi ha fatto male, sia dal punto di vista fisico che psicologico. La prego pertanto – quando darà il via alla rivoluzione dei randelli – e considerati i 273 likes potrebbe non mancare molto, di tenermi informata che manterrò la distanza di sicurezza.
Non riesco a capirne bene il nesso, ma fortunatamente sono molto ordinata nel tenere tutte le ricevute e le dichiarazioni dei redditi per cui non dovrei avere problemi.
Quindi secondo lei dovremmo lavorare 24 ore su 24. Nel caso, le pause per i pasti e per andare al bagno sono permesse?
A parte che la lista la trova pubblicata sul sito di molti giornali, vorrei capire il motivo per cui le serve, e cosa intende con “blck list”. Sa, le liste di proscrizione richiamano brutti ricordi.
In realtà io sono abbastanza magretta. Il finale in friulano è poi il top: anche il cane non muove la coda per nulla. Ma infatti la richiesta non era per nulla, ma per salvaguardare la salute di esseri umani: le pare poco? Inotre, ci sono molti di noi che effettuano visite ed esami in modo del tutto gratuito sia a livello locale che all’estero. Si fa, non si pubblicizza.
Punto 1. Non tutti i medici fanno visite private. I medici del pronto soccorso, ad esempio, si dedicano totalmente al loro lavoro che è molto impegnativo, rischioso da molteplici punti di vista e richiede alta professionalità e competenza, hanno turni spesso molto pesanti con un numero di notte/mese elevato. Punto 2. I colleghi che fanno visite private intra-moenia le assicuro che pagano abbondantemente l’affitto all’ospedale in termini di tasse versate.
Un “vorremmo” forse sarebbe stato un minimo più accettabile del “pretendiamo”. Si rivolga pure in Direzione per questo tipo di richieste.
Anche noi paghiamo le tasse e anche parecchie. E’ previsto che parte delle tasse sia utilizzata per l’accoglienza. L’articolo 10 della nostra Costituzione recita così: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalle leggi”.
Forse il “dottorini” finale voleva essere spregiativo, ma lo accetto in quanto ringiovanisce.
Non commento. Si commenta da solo.
Discorso un po’ più articolato rispetto ai commenti precedenti. Ciò è apprezzabile, ma il tutto crolla nella riga finale: testamento di Ippocrate. Ora sono veramente arrabbiata. Ma perché a me non ha lasciato proprio nulla questo Ippocrate?
Questo lo commento seriamente perché penso sia un commento serio di una persona in difficoltà. Mi dispiace. Mi dispiace della sua situazione, che abbia perso il lavoro, che abbia difficoltà a mandare avanti la famiglia e di far crescere i suoi figli. Mi dispiace veramente. Ma non è colpa di noi medici questa situazione. Con tutte le difficoltà del nostro Paese e della Sanità Pubblica, è una sanità in cui io sono orgogliosa di lavorare. Con le difficoltà, i tempi d’attesa, il poco personale… i problemi ci sono, ma è una sanità aperta a tutti, non come era quella americana in cui se non hai un’assicurazione privata sei fregato. Ogni volta che verrà da me, cercherò di curarla al meglio. Ma non sono in grado di trovarle un lavoro. Per quello ci sono altri enti preposti. Quindi non se la prenda con noi la prego, capisco la rabbia, la frustrazione ma non capisco perché ci utilizza come capri espiatori. Noi non stiamo zitti, mi dispiace, ma parliamo ed operiamo secondo scienza e coscienza.
Altra variazione sul tema. Altro invito a vergognarci. Beh, io non mi vergogno. Cioè, in effetti ci sono cose di cui dovrei vergognarmi: farmi da sola lo zucchero filato di nascosto quando i bimbi sono in asilo, vedere anche 5 episodi di fila di Gossip Girl, ultimamente mi vergogno del campionato dell’Udinese… ma non mi vergogno del nostro essere medici e delle nostre idee. Anzi, la verità è che ne vado orgogliosa.
E’vero, il 27 del mese prendiamo lo stipendio. E quindi? Dovremmo lavorare gratis? E chi mantiene le nostre famiglie?
Questi sono solo alcuni dei commenti che troviamo contro la nostra categoria. E non sono neppure dei peggiori. Quando li ho letti sotto ai post dei quotidiani, un giornale aveva già fatto da filtro eliminando i commenti più beceri e offensivi.
Io ho risposto così. E voi cosa ne pensate?
Spero di avervi fatto un po’ridere e un po’riflettere. E dedico a tutti, compresi gli autori di questi commenti, la seguente poesia:
Ti auguro di vivere
Ti auguro di vivere
Senza lasciarti comprare dal denaro.
Ti auguro di vivere
Senza marca, senza etichetta,
senza distinzione,
senza altro nome
che quello di uomo.
Ti auguro di vivere
Senza rendere nessuno tua vittima.
Ti auguro di vivere
Senza sospettare o condannare
Nemmeno a fior di labbra.
Ti auguro di vivere in un mondo
Dove ognuno abbia il diritto
Di diventare tuo fratello
E farsi tuo prossimo.
(Jean Debruynne)
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