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Spesso in ospedale i rapporti sono sfuggenti. Sguardi con i pazienti, cenni con i parenti, concetti espressi in fretta sperando di esserti spiegata comunque. Vorresti appoggiare la mano su quella spalla ricurva, far emergere un sorriso sotto quegli occhi gonfi … … ma l’infermiere ti riporta alla realtà… hai altri 15 pazienti da visitare e…
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Giulia: “Ciao Marco” Marco: “Hey, Giulia. Anche tu qua?” G: “Già. Gli ultimi sei mesi di tirocinio prima della specializzazione in medicina d’urgenza.” M: “E il pronto soccorso sarà proprio in nostro campo di battaglia. Ma tu ti senti pronta? Io mica tanto…sai, so tanta teoria, ma esperienza poca e mi sento molto insicuro!” G:…
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Non so quando l’umanità è stata sconfitta, quando la mano tesa al fratello è diventata un pugno in faccia. Non so quando noi medici siamo diventati il nemico: sembra quasi che gli 11 anni di studio, le specializzazioni, i master e i sacrifici per conseguirli siano una colpa, un qualcosa di cui vergognarsi. Ormai se…
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Ho un paziente ossessionato dai numeri. Me li ripete sempre. Me ne porta quaderni pieni, scritti fitti fitti. E più o meno si ripetono sempre uguali. 150-70 -180 -90 – 145 -85 -170 -85 … e così via. Pagine e pagine piene di numeri. A volte me li detta anche telefonicamente. Altre, arriva in ambulatorio…
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Per me non è politica, è umanità. Non voglio e non posso salvare il mondo, ma posso cercare di aiutare chi in questo momento è concretamente in difficoltà. “Dov’era l’uomo?” si chiedeva Neruda. E a quella domanda io vorrei essere degna di alzarmi in piedi e alzare la mano. E di sicuro possono rispondere “Noi…
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Io, Giulia e Sara siamo tre amiche di vecchia data. Non vecchie, guai a voi se ci definite così! Siamo tre splendide 45enni… è la nostra amicizia che può essere definita vecchia; è nata infatti ancora sui banchi di scuola delle superiori. Erodoto e la correzione delle se versioni al mattino (o meglio, la copiatura…
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Non so voi perché avete fatto i medici. Io lo so. Di sicuro ora vi aspetterete che parta con il solito sermone: “L’ho fatto per missione, abnegazione, buon cuore e sacrificio…”. In realtà volevo farlo per diventare il medico sportivo dell’Udinese, vedere i giocatori semi-nudi, assistere alle partite gratis e guadagnare tanti soldi. Tutti ottimi…
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Cappuccino e brioche. Così inizia la mia giornata nel bar sotto casa, alle 7.40, dopo aver accompagnato i bimbi all’asilo. Santa Tranquilla Colazione prima dell’inizio del lavoro. Sfoglio il giornale in modo mirato alla pagina sportiva e mentre sono presa a leggere la pagella dei giocatori dell’Udinese, sento un tonfo. Alzo lo sguardo. L’omone ottantenne…